Restauro Masseria Tresca

La masseria presenta una struttura a torre su base quadrata con accesso a sud-ovest, dove è in opera un ingresso architravato su cui si legge «A.D. 1685».

 

La masseria, di grandi dimensioni, presenta una struttura a torre su base quadrata con accesso a sud-ovest, dove è in opera un ingresso architravato su cui si legge «A.D. 1685». Su di esso si sviluppò successivamente la struttura abitativa e gli ambienti di lavoro.
Un corpo di fabbrica addossato alla preesistente torre dal lato sud-ovest determinò probabilmente la modifica delle finestre del primo piano che in origine erano provviste di balcone successivamente murato; in questi punti sono evidenti infatti tipi di muratura diversi, così come è diverso il cornicione dei corpi di fabbrica aggiunti, che si distingue da quello della torre, quest’ultimo fornito anche di feritoie.
Il primo ambiente che accoglieva i visitatori dal varco architravato e datato sopra descritto  presenta un’interessante immagine di Santo affrescata entro un quadrato, posta al centro del soffitto: probabilmente San Francesco da Paola (come indicano gli attributi iconografici), in quella che doveva essere la cappella di Santa Teresa. Con l’aggiunta degli altri corpi di fabbrica la masseria fu chiusa da muro di cinta.
Il portale principale fu spostato ad ovest, e fu incorniciato da lesene bugnate. Diversi ampi locali da lavoro collegati fra loro occupano tutto il piano terra; al primo piano, a cui si accede attraverso una stretta scala interna, si sviluppano stanze voltate a padiglione in cui sono ancora visibili lacerti di decorazioni murali lasciate durante l’ultimo secolo dagli abitanti della masseria. Sul lato nord i vani del piano terra si aprivano attraverso due grandi fornici abbinati, impostati su archi a tutto sesto che forse reggevano una loggia al piano superiore.
La masseria sorge su un importante ipogeo databile ai secoli XIII – XIV, più basso di circa tre metri rispetto al livello strada. Esso è dotato della consueta distribuzione degli spazi e delle caratteristiche costruttive degli ipogei; presenta un grande vano rettangolare di circa metri 38×8 con volta con arco a sesto acuto (laboratorio) intorno a cui si sviluppano verso sud e verso est altri vani voltati a botte con piano di calpestio leggermente più alto.Nell’ambiente principale vi sono anche due finestre, di cui quella più grande risulta attualmente essere l’unico accesso all’ipogeo stesso.
Sul lato ovest del vano rettangolare si articolano altri piccoli ambienti: in alcuni di essi sul soffitto sono state rinvenute tracce di sepolture a fossa scavata, in altri macine in pietra, evidente traccia dell’attribuzione a frantoio di questi locali ipogei, forse un tempo collegati alla masseria attraverso passaggi sotterranei. F. dell’Aquila, (1977) propone l’ipotesi che il vicino ipogeo di Torre Tresca facesse parte del vecchio casale di Sao, testimoniato fin dal 1036; esso, organizzato come villaggio bizantino intorno a terre coltivate ad ulivi, viti, orti e frutteti, sarebbe stato abbandonato durante il secolo XIV.
La masseria con ipogeo Tresca è vincolata con D.M. del 04/08/81.